Festa dei Morti a Rivignano ... a Rivignano è "morta" la festa! (Come svilire una tradizione)

Quasi in tempo reale qui di seguito potrete vedere alcune immagini scattate nella piazza e dintorni di Rivignano tra le ore 20.30 e le ore 21.45 durante quella che sarebbe dovuta essere la tradizionale e secolare festa dei Morti del nostro paese.
Le immagini non sono qualitativamente un granchè; ma sono certamente più che sufficienti per rendere l'idea a chi le guarda.

Premesso che le giornate festive di domenica 30 ottobre e di martedì 1° novembre sono andate bene con una buona affluenza di visitatori, la giornata (feriale) di martedì 2, Festa dei Morti, alla fine è stata davvero deludente.
In serata nei venditori ambulanti serpeggiava un forte malumore. Sembrerebbe che qualcuno di loro nel pomeriggio abbia addirittura promosso una raccolta di firme tra i colleghi per una lettera di protesta o qualcosa del genere da inoltrare al Comune per aver trascurato l'organizzazione di adeguate attrattive per la giornata con la conseguenza di un esito commerciale insoddisfacente per i commercianti a fronte, invece, di una tassa per l'occupazione del suolo pubblico da essi pagata al Comune. Non è noto se l'iniziativa è poi stata portata avanti o no.
In giro per il paese la sera c'era ... il "vuoto pneumatico" (alle 18.15 le prime bancarelle avevano già "tolto le tende" e molte altre stavano "sbaraccando"; come vedete, verso le 20.30 ne rimaneva solo una qua e una là ma che stavano smontando anche loro.

E il tanto declamato "Festival Mondiale della canzone funebre"?

Boh! Nel tendone centrale fino alle 20.30 c'erano solo pochissime persone e aleggiava un clima davvero ..."morto", in piena sintonia con il tema della serata. Com'era alle 21.30 circa lo vedete con i vostri occhi nell'ultima immagine qui sopra: un po' di gente dentro e fuori ... il vuoto. Ciò che poco opportunamente per diversi giorni è stato gridato ai quattro venti sui giornali e sul web si è trasformato in poco più di una ... festa privata!
Una cosa sola, alla fine, è certamente sicura: la giornata è stata presa (fin troppo) alla lettera! La secolare e tradizionale "Festa dei Morti di Rivignano" da qualcuno è stata trasformata nella ... "Morte della Festa di Rivignano".
E lo dico, credetemi, senza alcun compiacimento, bensì con un po' di sincera tristezza e di apprensione perchè in questa sera abbiamo visto svilito davvero quella che era storicamente un momento particolare del nostro paese.
Forse era un momento più nostro paesano che aperto all'esterno. Certo è che a questa sensazione sgradevole ha molto contribuito l'aver "seminato vento" avendo voluto, il Sindaco Anzil e la sua amministrazione, inventarsi questa improbabile (e inopportuna) iniziativa del "Festival mondiale della canzone funebre" pubblicizandola in modo ingigantito e sconsiderato sui media con eco a livello nazionale ma senza poi mantenere minimamente le premesse a cui questi annunci alludevano e quindi "raccogliendo tempesta" con la delusione generale che gli si è ritorta contro con un sostanziale flop (almeno questi erano i pareri di alcune persone che ho incontrato in piazza). Qualcuno potrebbe quasi pensare che qualcuno con questi "effetti annuncio" abbia volutamente preparato una esca per far "abboccare" i venditori ambulanti: loro sono accorsi numerosi e intanto si è fatto cassa (il Comune) spillandogli soldi sicuri in entrata per le tasse dovute per poi tenerseli ben stretti e non reinvestirli in iniziative di attrazione del pubblico. E' solo una ipotesi, questa, ma ... chissà.
Se non fosse stato il Comune di Rivignano ad essere promotore di questo "Festival", nulla da eccepire e poteva anche essere simpaticamente accettato come iniziativa di "nicchia"; ma addirittura esporre direttamente l'immagine del nostro Comune a questa clamorosa bufala, potevano davvero risparmiarcelo!
Speriamo che il prossimo anno riescano a riprendere in mano questo evento e a restituirgli quella dignità ed il rispetto che si era via via conquistato la tradizionale Festa dei Morti di Rivignano e che quest'anno è stata davvero "compromessa" nella sua storica essenza.