Se nell'ultimo periodo avete avuto modo di leggere i quotidiani che parlano delle cose della nostra Regione, avrete visto anche voi che si riportavano diverse notizie che annunciavano ulteriori contrazioni dei trasferimenti (soldi, per capirci) dallo Stato alle regioni e, di conseguenza, della Regione Friuli Venezia-Giulia a favore dei suoi enti locali (Provincie, Comuni).
Sembra quasi che le istituzioni vogliano avvisarci indirettamente, con questi diversi richiami sui giornali, che dobbiamo attenderci ulteriori difficoltà economiche. Della serie: "uomo avvisato...".
Non entro qui nel merito se ciò sia inevitabile o meno a causa della situazione economica generale e se siano condivisibili o meno le priorità che la politica regionale ha deciso di mantenere a danno di altri capitoli di spesa.
Registro quello che pare essere un dato di fatto con cui, è il caso di dirlo, anche noi nei nostri tre Comuni di Pocenia, Rivignano e Teor dovremo inevitabilmente fare i conti: è pressochè certo che già il prossimo anno ci sarà un (ulteriore) taglio delle risorse trasferite ai nostri Comuni. Riceveremo, cioè, ancora meno soldi; sia per sostenere i servizi alla cittadinanza, sia per quegli investimenti che spingono positivamente lo sviluppo e la crescita generale dei nostri tre paesi.
Soluzioni? Mi sa tanto che non ci restino che due ipotesi ... una peggio dell'altra: o si tagliano i servizi e gli investimenti, con tutti gli immaginabili riflessi negativi sulla crescita socio-economica di Pocenia, Rivignano e Teor, oppure per mantenerli si dovranno aumentare le tasse.
Ma non c'è proprio alcuna alternativa a queste prospettive così "nefaste"? Forse una che ci aiuterebbe discretamente c'è; ma temo che qualcuno abbia già deciso di ... accantonarla.
Si tratta del progetto di eventuale "fusione" dei nostri tre Comuni in una unica entità amministrativa; progetto che prevede un referendum per verificare il benestare o meno da parte di noi cittadinanza che, in ultima analisi, saremmo chiamati a decidere.
Il fatto è che per poter scegliere noi cittadini dovremmo prima essere messi in condizione di conoscere le cose; servirebbe cioè che gli amministratori dei nostri tre Comuni in qualità di ente "Unione" si degnassero ad assumere quelle iniziative utili (più volte sollecitate nelle ultime assemblee dei Consigli dell'Unione) per dirci a tutti quali sono i pro ed i contro dell'ipotesi "fusione" per permetterci di capire e valutare. Dopo, noi cittadini potremo scegliere secondo il nostro giudizio e non solo sulla base di sensazioni e ipotesi.
Personalmente sono portato a pensare che nel prossimo futuro sarà inevitabile che tutti i Comuni debbano essere accorpati in entità con circa diecimila abitanti (salvo certi casi, come i Comuni montani, ad esempio); pertanto o decidiamo di farlo noi alle condizioni migliori possibili che ancora per poco possiamo sceglierci (è ancora in vigore una Legge regionale che garantisce per alcuni anni alcune centinaia di migliaia di Euro ai comuni che si fondono) oppure, temo, nel giro di una decina di anni ci costrigeranno a farlo comunque ma senza alcuna condizione di incentivazione (stanno studiando una nuova legge che se non taglia proprio del tutto questi incentivi per le fusioni, li ridimensiona a livelli di insignificanza).
Attenzione! Non si parla di "omologare" le nostre tre comunità; non si parla di annullare le nostre tre storie e nemmeno di annichilire le nostre tre identità; non si tratta di accentrare tutto in un solo posto. Questi sono i pretesti strumentali addotti da chi è per partito preso contro, "senza se e senza ma", all'idea di "fusione" e che gli fa gioco facile per spaventare quei tanti di noi cittadini dei tre Comuni perchè non ci vengono date altre e più complete informazioni.
Si tratterebbe, invece, di fare in modo che amministrativamente parlando si possano generare delle economie di scala, delle razionalizzazioni di forniture e servizi che potranno determinare degli importantissimi risparmi nei costi di gestione dei tre enti così unificati in un solo corpo amministrativo, ma pur sempre con tre teste pensanti e tre cuori pulsanti.
E poi si tratterebbe anche di ottenere degli importanti risparmi dal punto di vista del costo degli amministratori (Sindaci, Assessori).
Ma vai a vedere che a qualcuno non va proprio quest'ultima prospettiva! Non è che, "per caso", qualcuno teme di non avere più disponibile una "poltrona" di Sindaco? Non è che qualcuno teme di non avere più disponibile una "poltrona" di Assessore comunale?
Non lo so; la mia è solo una mera ipotesi. Però...pare che in un recente incontro "intercomunale" qualcuno avrebbe deciso che per adesso di questa cosa (la fusione) non se ne deve parlare (in attesa della nuova Legge regionale)!
E, guarda caso, la normativa regionale attualmente vigente (ancora per poco) prevede che in caso di "fusione" tra i comuni basta un solo Sindaco e meno assessori, rispetto alla somma di quelli esistenti nei comuni che si fondono; la normativa nuova in studio, invece, sembrerebbe salvare più o meno tutti i Sindaci e tutti gli asessori dei Comuni che si fondono ma non prevederebbe più, appunto, gli incentivi economici a favore delle fusioni!
Si potrebbe, quindi, pensare che quel qualcuno sopra citato voglia barattare le "poltrone" a vantaggio di pochi (loro) a discapito degli incentivi economici di cui beneficerebbero tutti i cittadini di Pocenia, Rivignano e Teor?
Meditate, gente; meditate.
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