lunedì 6 dicembre 2010

Relazione del Consiglio Comunale di Rivignano del 29 novembre 2010

Lunedì 29 novembre alle ore 20.30 in Sala Consiliare del Comune di Rivignano si è tenuto il Consiglio Comunale alla presenza di tutti gli eletti.
Di seguito il mio consueto commento sul Consiglio (e non mi stancherò mai di ricordarvi che quanto segue è e resta una mia interpretazione e opinione dei fatti, quindi legittimamente opinabile per chi la pensa diversamente da me ma che a sua volta non può necessariamente pretendere di avere ragione).

Al punto 1) Comunicazioni del Presidente c'è stata un po' di "animazione". Dapprima ci ha informato su una comunicazione della Corte dei Conti; successivamente ha benevolmente ripreso la Minoranza per aver portato all'esterno la questione della costruenda residenza per anziani in quanto "la questione è delicata" e parlarne così "sfacciatamente" potrebbe portare a degli impedimenti su questa iniziativa. Sembra, da quello che il Presidente Giau ha cercato di rappresentarci con diverse argomentazioni onestamente un po' difficili da comprendere, che la nostra Amministrazione auspichi di poter "tenere ancora un po' in sordina la cosa".
Il perchè di questo non mi è dato di comprenderlo in modo del tutto limpido se non nell'intuire che, secondo loro, la politica potrebbe o "agevolare" o "complicare" l'esito di questa iniziativa (privata) che, invece, per quel che ne so dovrebbe andare a buon fine o doveva essere fermata solo ed esclusivamente per motivi tecnici e amministrativi di norme, regolamenti e piani programmatici socio-assistenziali regionali ma non certo per delle "simpatie" politiche!
Francamente continuo a ritenere che è giusto che tutti noi e voi restiamo informati su come si sviluppa questa iniziativa e sulle sue ricadute, dirette e indirette, su Rivignano; quindi se veniamo a sapere qualcosa di importante è giusto che l'informazione sia resa disponibile anche pubblicamente.
Il Presidente Marzio Giau, ha quindi precisato che non era da intendersi in modo autoritario, come riportato dal sottoscritto in un post di questo blog, un "E dopo basta, però!" messo (in bella vista) sul titolo del foglio informativo pubblicato dal Sindaco Anzil e dalla Maggiornanza a seguito della diffusione a Rivignano dell'opsucolo della Minoranza. Prendiamo atto di questa precisazione ma, evidentemente, confermo che a detta di tanti quell'espressione, che se ho ben compreso il senso di ciò che ci ha detto Giau esce dalla penna del Sindaco Anzil, ci aveva dato l'impressione di uno sgradevole tono autoritario tendente a limitare il nostro agire.

Poi si è messo a discutere anche di altri contenuti del volantino della Minoranza; ma a quel punto gli è stato contestato che in qualità di Presidente del Consiglio i suoi compiti devono restare nell'ambito della conduzione tecnica dei Consigli Comunali e non di prendere parte all'agone politico. Se deve fare interventi di tipo politico, gli è stato fatto osservare, non li dovrebbe far passare sotto la presentazione di conunicazioni del Presidente ma deve farlo con le stesse regole di qualsiasi altro Consigliere quale lui resta a tutti gli effetti al di là del ruolo di Presidente che svolge nella conduzione del Consiglio. Solo questo modo di agire gli permette (si fa per dire, glielo dico bonariamente) di mantenere un barlume di equidistanza nel suo ruolo di Presidente. Per tutta risposta il Presidente Giau ha chiesto formalmente al responsabile del giornalino del Comune (immagino sia un assessore e/o il Sindaco) di non permettere più che da parte della Minoranza si portino nei testi delle argomentazioni "critiche alla Maggiornaza" e che per fare questo si devono utilizzare solo strumenti di parte, tipo i volantini.
Potrei concordare con questo suo invito ...  se al divieto di critica fosse aggiunto anche il divieto di autopromozione (della Maggioranza)!
E' seguito il punto 2) con l'approvazione dei verbali della seduta precedente.
Al punto 3) si è proceduto all'accettazione della devoluzione al Comune, da parte della ormai sciolta associazione "Scuola Materna Duca D'Aosta" dell'Asilo omonimo. Tutta la Maggiornaza ha votato a favore; la Minoranza si è espressa con cinque astensioni e con il sottoscritto che al momento del voto ha ritenuto di non partecipare allo stesso uscendo dai canapi (quindi risultando assente a questo voto). Le motivazioni della mia scelta non sono da leggersi necessariamente come una mia contrarietà al passaggio dell'Asilo al Comune: chi dice questo o non ha capito del tutto le mie ragioni o lo fa in malafede. Le ragioni della mia scelta le potete leggere nel precedente mio post pubblicato nella stessa data del presente e sono state supportate anche dal ViceSindaco Edi Baron Toaldo nella sua (per me stupenda) testimonianza portata nel suo intervento successivo alla sua relazione iniziale sulla questione proprietà, sulla quale ha affermato con testuali parole: "...che è ben chiara dagli atti attuali ... agli atti catastali e agli ultimi contratti. Nonchè abbiamo una persona, un accertatore che è il liquidatore che avrebbe dovuto evidenziare eventualmente delle irregolarità nel contenuto del mandato che aveva ricevuto. E comunque dagli atti storici che io ho visionato parecchi anni fa ma in maniera molto approfondita sui quali voglio ritornare dopo, risulta molto evidente la compartecipazione nell'acquisto e nello sviluppo anche di queste proprietà da parte dei cittadini, da parte del Comune, in parte, da parte delle suore di San Vincenzo e da parte dei parroci che si sono succeduti in primis Sbaiz. Proprio anche della firma contemporanea di semplici cittadini di Rivignano di fianco a quella del Parroco, di fianco a quella della Superiora, di fianco a quella del Sindaco e suo delegato, in atti che risalgono a decine e decine di anni fa. E poi, sappiamo benissimo che nel Catasto attuale l'intestazione è quella che conosciamo. Ma non solo: si tramandava verbalmente, e io l'ho sentito più volte sia da Don Lucis che da Don Vignuda che son gli ultimi innamorati, della loro categoria, della Scuola Materna di Rivignano che l'hanno seguita e sostenuta in tutte le maniere, anche con finanze proprie, talvolta quando c'erano delle difficoltà, che asserivano sempre quando qualcuno gli chiedeva 'ma di cui eise la scuele', asserivano sempre che la scuola materna Duca D'Aosta di Rivignano era dei frazionisti di Rivignano. Questa era la definizione. E comunque era accertato che era appunto di questa assemblea, di questa associazione dove erano ben rappresentate le quattro entità che hanno fondato e portato avanti questo importantissimo servizio che non è stato solo di istruzione per i piccoli ma è stato un servizio diciamo con moltissime sfaccettature e molto importante specialmente negli anni bui, negli anni del dopo guerra, negli anni delle difficoltà , negli anni dell'alluvione, negli anni della carestia e della miseria, del lavoro che non c'era, del lavoro che si doveva inventare, dei bambini che si dovevano accudire quando i genitori erano al lavoro, e così via".
Ecco: tutto ciò che dice il Vice Sindaco ha contribuito a rafforzare i miei dubbi e a chiedere di verificare con più certezza la liceità degli atti, solo per evitare problemi futuri al nostro Comune.
Il Consigliere Battistutta ha evidenziato un dubbio sulla copertura finanziaria dell'operazione Asilo (a cui il Sindaco ha risposto che invece come bilancio è tutto a posto), aveva chiesto di aggiungere nel deliberato di impegnare il comune a valorizzare questo patrimonio vincolandolo all'utilizzo e gestione in conformità agli scopi per sui era nato cioè di scuola d'infanzia nell'ambito del comune di Rivignano. Ma la risposta del Sindaco è stata che non se la sentono di porre questo vincolo ai futuri amministratori di Rivignano e alle future generazioni di rivignanesi; in questo modo non ha escluso neppure la possibilità che questo bene sia destinato alla vendita (per poi trovare una diversa soluzione per la Scuola Materna?).

Peccato, ha giustamente aggiunto Battistutta, che non era questo il messaggio che il Sindaco aveva lasciato ai soci dell'Associazione quando, invitato ad un incontro, dovevano decidere delle sorti dell'Asilo e alla fine avevano optato per la cessione al Comune purchè si continuasse nella sua funzione di scuola materna.
Fraintendimenti? Furbizie? Malafede? In questa storia, aggiungo io, mi sa tanto che c'è stata solo una corsa allo scaricabarile di molti (che si sono "interessati" del nostro Asilo solo per il periodo strattamente necessario, ma mai prima e men che meno dopo; chi vuol capire, capirà) e un atteggiamento di alcuni "esterni" per il quale al momento devo sospendere il giudizio perchè non ci sono certezze ma, ribadisco, vorrei sbagliarmi nel temere che l'Asilo possa avere vita breve (se non tutto, almeno tutta la sua parte della casa delle suore e gli accessori).
Al punto 4), sull'assestamento di bilancio, il consigliere Battistutta ha fatto una approfondita analisi della situazione finanziaria del Comune che, come suo giudizio finale, ha detto che lo "spaventa".
Il Sindaco Anzil ha risposto che la situazione va bene così e che sperano in futuro di poter dare ulteriori impulsi a favore degli investimenti che, peraltro, dipendono anche da altri fattori extra comunali.
Al punto 5) la Maggioranza ha approvato la variante al Piano Regolatore per poter costruire la nuova pista di BMX. Come Minoranza ci eravamo gia espressi con un giudizio profondamente negativo su questa assurda iniziativa il cui costo previsto è di 407.000 € (poi potrà essere anche qualcosa in meno o qualcosa in più) ed è destinata ad un utilizzo di poche persone; abbiamo ribadito tale posizione ma non ci siamo neppure sprecati a ribadire tutti i motivi di contrarietà già espressi.
Al punto 6) il Sindaco ha risposto a delle interrogazioni portate da consiglieri della Minoranza. Una era su un possibile utilizzo improprio e/o non autorizzato di alcuni beni comunali da parte di una associazione che vede un assessore come uno dei suoi esponenti principali. Un'altra era su un problema riguardante degli interventi di manutenzione straordinaria sulla copertura del chisco dell'area festeggiamenti di Ariis, eseguiti sempre dalla succitata associazione; trattasi, il chiosco in questione, di un bene di proprietà comunale ed è decisamente strano che tale attività sia stata permessa dal Comune a dei cittadini volontari di una associazione, in particolar modo perchè da dei preventivi richiesti dal Comune stesso ad una ditta si può evincere che si fosse in presenza di materiali da smantellare altamente pericolosi (questa possibilità è confermata dalle stesse parole del Sindaco nella sua risposta sotto riportata), se non manipolati e trattati correttamente; pericolosi per la salute di chi li smantellava e per chi frequenta quei luoghi. Materiali per i quali esistono delle specifiche procedure e atti formali normati per Legge.
La risposta del Sindaco Anzil alla prima interrogazione è che si è trattato di "prestito autorizzato verbalmente come da costante prassi abitudinaria risalente negli anni, relativamente a determinate categorie di beni". Risposta che lascia ... senza parole. Cittadini di Rivignano: sappiate che nel nostro Comune vi sono atti autorizzativi dati sulla parola; regolatevi un po voi.
Ma nel secondo caso la risposta del Sindaco è stata a dir poco ... laconica: "Da informazioni assunte presso l'Ufficio Tecnico (comunale) e dalla Polizia Municipale, ... risulta che la rimozione del materiale in presunto eternit (amianto) è stata disposta nel rispetto della normativa vigente in materia".
La prima sensazione è che  intanto così si tenta di spostare le responsabilità verso altri (Ufficio Tecnico?).
E poi ... non ha risposto! Chi ha autorizzato l'intervento? Chi doveva eseguire l'intervento per rispettare le norme vigenti in materia? Sono state rispettate le procedure di sicurezza per la tutela della salute (e aggiungerei della sicurezza) di coloro che sono intervenuti nei lavori? Sono state rispettate le norme ambientali applicabili al caso? Siamo certi che l'area, visto che forse sono intervenute delle persone apprezzabilmente volonterose ma non adeguatamente competenti, ora non rappresenti un possibile rischio per i frequenttori dell'area che è di utilizzo pubblico?
Sapete qual'è la vera questione fondamentale di tutto questo aspett? Perchè noi normali cittadini dobbiamo rispettare sempre e tutte le regole che ci impone (anche) il Comune ma poi questo si sente padrone a suo piacimento di non rispettarle quando toccano a lui?
E' questo l'esempio? E' giusto?
Se così fosse,    NO!

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