L'ultimo Consiglio Comunale si è tenuto alla fine di novembre dell'anno scorso ed è da ancora prima che i nostri amministratori non trattano l'argomento ufficialmente in modo pubblico.
Con questo non voglio dire, ovviamente, che non ci stiano lavorando sopra: voglio solo rilevare che se ci stanno lavorando sopra, lo fanno con una attività "d'ufficio" gestita dagli addetti ai lavori.
Giusto? Sbagliato?
Mah! Personalmente, se considero che il progetto supera i due milioni e mezzo di Euro di cui circa seicentomila (e speriamo non di più; ma alcune premesse sul come è gestita la cosa fanno temere il ... peggio!) dovranno uscire dalle nostre tasche di cittadini rivignanesi per cui dovremo pagare le imposte comunali anche per questo, penso e dico che il Consiglio Comunale ma anche tutta la cittadinanza dovrebbero essere più informati sull'andamento di questo progetto.
E per "più informazione" non intendo quegli articoli di giornale dove si autocelebra che il lavoro va avanti, che si ringrazia questi e quelli, che si è fatto la selezione dei semi delle varietà delle piante che andranno messe a dimora nei vivai per poi essere trapiantate e si invita pure la cittadinanza a richiedere le piantine per trapiantarle...
Diciamo pure ben vengano anche queste notizie; ma ciò che poi vogliamo sapere è anche l'andamento concreto del progetto: il timing delle attività previste per rispettare gli obblighi che ci sono verso la Comunità Europea che finanzia il grosso dell'investimento; lo stato di avanzamento dei lavori già definiti o in progettazione; l'andamento degli investimenti previsti e una seria analisi se le spese relative davvero sono entro le previsioni stabilite dal progetto e, se non lo sono, il perchè. Ecco: vorremmo sapere anche questo.
Intanto, sennò, le poche cose che si sanno sono quelle che si possono conoscere, vedere concretamente perchè ci si può imbattere più o meno facilmente e/o casualmente.
Ad esempio: sarà pure cosa da poco, ma siamo sicuri dell'idoneità dell'individuazione che qualcuno ha fatto in quel di Ariis (in fondo al rettilineo di via 8° Bersaglieri e prima delle vasche del laboratorio ETP) del sito del vivaio previsto per mettere a dimora temporanea le piantine di alberi di essenze autoctone (che è uno degli scopi principali di tale progetto)?
Dalle immagini che seguono, innanzitutto si evince che questo pezzo di terreno per lo stato in cui si trova ancora oggi (indipendentemente dall'acqua) sembra tutto fuorchè un futuro vivaio. E' normale? Siamo nei tempi con i lavori? Cosa ne pensa la Comunità Europea (ammesso che sappia qualcosa)?
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Poi penso che una gran parte dei rivignanesi (ma non solo) sanno bene, e da sempre, che tutta questa zona è soggetta periodicamente ad esondazioni (che non sono certo colpa di nessuno); esondazioni che non sono facilmente controllabili (non so, infatti, se i lavori previsti prossimamente sugli argini potranno evitarle del tutto, almeno per quanto riguarda le campagne circostanti la strada; tra cui, appunto, il nostro "vivaio").
Questo terreno è stato espropriato e pagato (con i soldi di tutti i rivignanesi): i (pochi) che hanno deciso, hanno fatto prima queste valutazioni? O poi scopriremo che, guarda caso, non va più bene e si deve cambiare area e sono stati spesi soldi per niente?
Alla prossima (se saprò qualcosa!).
P.S.
Sempre in ambito "acqua": guardate un po' qua che "mazzata" si è presa alcune settimane fa la strada appena rifatta dalla nostra amministrazione nell'ambito Parco dello Stella (se non erro per la spesa di circa 30.000 Euro). Per chi non lo sapesse, è la strada di campagna verso Driolassa che inizia dall'incrocio posto sulla strada diretta Ariis-Teor.
Non sono affatto un esperto di queste cose ma solo a guardare i fossi che sono stati ricavati a margine della strada, guardando anche la dimensione degli attraversamenti in tubazione (cosa sono? da 50, 60 massimo 80 cm di diametro?) e considerato i flussi di acqua che presumibilmente ci possono essere in questa area in condizioni di piogge "normali" (e figuriamoci quando piove molto) ... da profano qual sono mi sembrerebbe piutosto evidente che alla prima pioggia seria questi "fossetti" e questi "canaletti" debbano andare per forza subito in crisi non riuscendo a trasferire il flusso delle acque e che quindi questa deve per forza passare sopra ciò che trova (i fossi stessi, la strada i campi) danneggiandolo.
E intanto adesso bisogna tirare fuori i "schei" se non altro solo per riparare i danni? Poi che facciamo? Incrociamo le dita per sperare che non ricapitino più forti piogge?
Mah!
Anche in queste foto cliccate sopra e le vedrete più ingrandite.
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