lunedì 7 febbraio 2011

Quale il ruolo e il futuro della Cultura a Rivignano? Biblioteca: siamo al "canto del cigno"?



Questa volta vi informo sulla scorsa seduta della “Commissione Cultura, Biblioteca e Salvaguardia delle Tradizioni locali”, di cui anche io sono componente, tenutasi giovedì 3 febbraio.
Premetto che la Commissione è costituita da un gruppo di persone cordiali e anche competenti (di sicuro più di me).
Io sono talvolta il “rompiscatole” della situazione. “Rompiscatole” perché interpreto in un certo modo il ruolo di questa commissione Comunale Consultiva. Ritengo, ad esempio, che gli aspetti prettamente gestionali del Servizio Biblioteca debbano essere portati avanti abbastanza autonomamente soprattutto da chi ha le specifiche competenze e capacità professionali comprovate, quale la Bibliotecaria dottoressa Minuzzo, salvo relazionarci di tanto in tanto sull’andamento.
Sono il "rompiscatole" perchè mi ostino a credere che la funzione di questa Commissione è soprattutto quella di cercare di portare un suo (seppur anche modesto) contributo in tema di analisi dei fabbisogni culturali nel nostro Comune, di eventuali proposte di nuove iniziative e di valutazione delle risorse necessarie e ricerca delle stesse.
Tutto ciò, sia ben chiaro (sappiamo restare al nostro posto), solo per portare delle proposte che spetterà poi all’Amministrazione Comunale valutare; e in ultima analisi saranno il Sindaco e qualche Assessore a decidere (da fonti “interne”, infatti, ci risulterebbe che spesso le decisioni è vero che poi sono “approvate” formalmente da tutti ma in realtà spesso sarebbero i soliti pochi a prenderle; ma questi sono problemi loro … per ora).
Non basta darsi da fare per apparire attivi nei soli "eventi culturali per VIP", quelli celebrati con gli articoli sui giornali o che prevedono seminari, incontri, o quantaltro! Questa cosiddetta cultura, nel nostro paese rischia di lasciare il tempo che trova. Diamoci da fare, invece, anche per accrescere la "nostra cultura", le nostre "attività culturali"; saranno pure più modeste, più casalinghe ma è la vera "Cultura" che può contribuire alla nostra crescita di cittadini di questa comunità con delle offerte che siano alla nostra portata (e non solo estemporanee ed occasionali).
Invece in Commissione ci stiamo trovando a parlare esclusivamente di Biblioteca; ma secondo me avrebbero bisogno della stessa nostra attenzione (cosa tutt’altro che facile da fare) pure le Bande Musicali, le Associazioni Culturali teatrali, letterarie, ecc.. Per fortuna che queste altre nostre realtà culturali in qualche modo sono abituate a farcela da sole senza aspettarsi più di tanto il nostro aiuto; però questa è una magra consolazione per me e non riduce un certo senso di inadeguatezza che sento come membro di questa Commissione Cultura (anche se la cosa dipende solo in parte da noi).
Fatta questa premessa giusto per inquadrare la situazione generale (portata dal mio punto di vista, ovviamente, che a vostra discrezione può sempre essere opinabile), giovedì scorso il tema centrale è stato il taglio draconiano dell’orario di apertura al pubblico del Servizio Biblioteca di Rivignano.
Dopo che negli ultimi anni la Biblioteca di Rivignano attraverso investimenti e l’impegno di diverse persone aveva raggiunto risultati che ambivano, con le dovute proporzioni, a confrontarsi con le analoghe realtà di riferimento del territorio, improvvisamente da alcune settimane il Sindaco Anzil, il Vicesindaco Baron Toaldo, l’Assessore Meret, l’Assessore Tonizzo, l’Assessore Vello e tutti gli altri hanno deciso di ridurre l’orario di apertura della biblioteca di Rivignano dalle 29 ore settimanali previste fino allo scorso anno alle attuali 7,5.
Si; avete capito bene: solo 7,5 ore alla settimana.
L’orario di apertura della Biblioteca lo hanno ridotto ad un quarto rispetto a quanto apriva fino lo scorso anno. Da qui il titolo "Biblioteca: siamo al “canto del cigno”?"

  Obiettivamente possiamo anche comprendere che, vista la situazione generale di ristrettezze economiche ma anche la particolare difficoltà che sta attraversando questa Amministrazione (e di conseguenza  il Comune e tutti noi), fosse inevitabile una certa riduzione (anche) di questo servizio (da quanto tempo stiamo segnalando che questi amministratori continuando così ci porteranno alla riduzione dei servizio verso tutta la cittadinanza di Rivignano?!). Ma un conto è ridurre un servizio e un conto è quasi eliminarlo del tutto!
E poi: possibile che per prendere questa decisione non siano stati minimamente almeno sentiti anche coloro che in qualche modo sono investiti dalla stessa Amministrazione ad occuparsene? La bibliotecaria e la Presidente della Commissione Elisa Zatti (glielo abbiamo chiesto e così ci hanno confermato) non sono state minimamente prese in considerazione per un loro parere preventivo su questa intenzione di tagliare gli orari e sono state solo informate a decisione presa.
Presidente Elisa Zatti: ma allora, che ci sta a fare questa Commissione? Saremo mica lì solo per decidere se fare l’abbonamento ad una rivista piuttosto che ad un’altra, no?! Ma, invece, pare essere proprio questa la considerzione prevalente tra i nostri attuali amministratori sopra richiamati verso questa Commissione; in poche parole, (anche) questa Commissione (quasi tutte le altre o sono state convocate raramente o neppure mai convocate) è solo uno dei diversi specchietti per le “allodole” (con sincero rispetto parlando, per chi ora si sente tale) usato da qualcuno per far credere (a tanti) che se li avessero votati sarebbero poi stati chiamati a partecipare attivamente alle scelte di questa Amministrazione.
La realtà è ben diversa. Ma questo è un altro discorso.
Tornando alla Biblioteca, a nostro modesto avviso sarebbe possibile limitare il “danno” che si sta perpetrando al Servizio Biblioteca; pensate solo al fatto che sono state eliminate del tutto le aperture del mattino così di fatto precludendo pesantemente la possibilità di accesso un po’ più libero, più agevole delle scuole.
Non può essere una giustificazione sufficiente il fatto che a fine dicembre 2010 scadevano i contratti dei lavoratori socialmente utili che prima contribuivano a tenere aperta la Biblioteca e che la Regione sta dando la metà dei contributi richiesti per queste tipologie di servizi; lo sapevano già, appunto, che c’era questa riduzione di risorse e quindi sapevano già che, se volevano dimostrare di essere buoni amministratori, avrebbero dovuto trovare delle soluzioni alternative per limitare il “danno”. Invece hanno scelto la “scorciatoia” più semplice (per loro!): tagliare!
Ma nelle “pieghe” delle risorse attualmente già presenti e disponibili nel Comune c’era e c’è tuttora la possibilità, se si vuole, di trovare il modo di aumentare almeno di qualche ora l’apertura della Biblioteca senza aumentare i costi (e le scuse sui cavilli per le responsabilità si possono sistemare … se si vuole). Perché non hanno voluto pensare a questa possibilità? Perché non hanno neppure voluto provare a coinvolgere altri (per esempio la Commissione?) per chiedere delle idee, dei suggerimenti poi da valutare se praticabili o meno?
Presunzione? Arroganza? Impreparazione? Menefreghismo?
Fate voi.

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